Nuovi nati: un albero per una nuova vita in Italia

Il 16 febbraio è entrata in vigore la normativa prevede di obbligare tutti quei comuni d’Italia aventi un numero maggiore di 15 mila abitanti a piantare un nuovo albero nell’area comunale di riferimento per ogni nuovo nato e per ogni nuova adozione ottenuta.

La legge, orientata all’aumento delle aree verdi nei comuni italiani urbanizzati prende spunto da una vecchia normativa di venti anni or sono: il periodo dell’urbanizzazione vive così una nuova vita al suo interno e si rinnova, dunque c’è necessità di salvaguardare gli spazi e le aree destinate al verde. che obbliga i Comuni italiani con più di 15 mila abitanti a piantare un albero per ogni neonato o bambino adottato. Si tratta di una revisione di una legge di oltre vent’anni fa a cui sono state apportate modifiche per assicurare il rispetto dell’obbligo.

La nuova/vecchia legge, si affianca alle necessità urbane, ossia combattere le polveri sottili, fornire aree rinfrescanti nel periodo estivo afoso, implementare la tutela di alberi monumentali, ridurre l’effetto “isola di calore estiva“. Questa legge che impone di piantare nuovi alberi per i nuovi bambini nati in ogni comune italiano, corrobora gli interventi attuati per diminuire l’impatto ambientale nelle città popolose, come già effettuato con gli incentivi per ristrutturare le case e per sostituire impianti a combustione tradizionale.

La legge entrata in vigore il 16 febbraio è dunque una rivisitazione di quella presente da più di 20 anni e denominata “legge Cossiga-Andreotti“, la n.113 del 29 gennaio 1992. Le differenze tra le due sono apportate per assicurasi il rispetto della normativa e definendola obbligatoria per comuni che abbiano almeno quindici mila abitanti registrati all’anagrafe.

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