Un’ampia gamma di prodotti inerti riciclati.
Gli impianti a disposizione del gruppoSeipa permettono di produrre un’ampia gamma di prodotti inerti riciclati a secco e miscele. Tra quelli a secco si annoverano la sabbia riciclata, il granigliato riciclato, il misto riciclato, il drenante ricilato; mentre tra le miscele il misto cementato i CLS ed i «betonabili» (con l’aggiunta delle acque di percolazione delle discariche e di prima pioggia dei piazzali appositamente depurate) quali BeCoMix® e BeCaVit®.
BeCoMix e BeCaVit sono le malte betonabili riciclate che stanno rivoluzionando i materiali rispettivamente per la realizzazione delle sottofondazioni stradali e delle cavità nel Comune di Roma. La seconda, BeCaVit, è la miscela betonabile a base di aggregati inerti riciclati pensata in modo specifico per il riempimento delle cavità sotterranee e che può rappresentare un alleato importante nella gestione della configurazione idrogeologica e dei relativi rischi per il territorio del Comune di Roma.
I rifiuti inerti, una volta riciclati, stanno dimostrando di poter esser meglio impiegati per la produzione di malte, stabilizzati, betonabili, miscele cementizie, materiali per riempimenti ad altissime prestazioni per zone ove si debba intervenire in presenza anche di flussi d’acqua sotterranei.
Riciclare i rifiuti inerti è una scelta sostenibile sia per l’economia che per l’ambiente. E di recente il gruppoSeipa ha anche inaugurato il più moderno impianto per la produzione di asfalto della Regione Lazio.
L’impianto può ricevere una componente più o meno preponderante di fresato, una volta opportunamente trattato dagli impianti di riciclaggio presenti nello stesso sito industriale, sfruttando l’efficienza e l’integrazione di una filiera di tecnologie pienamente circolari.
L’impianto ad elevate prestazioni ambientali ha una capacità di produzione fino a 200 tonnellate/ora ed è il primo nella Regione Lazio ad avere il tunnel di captazione dei fumi integrato.
Il nuovo impianto di produzione asfalti della Seipa può inoltre introdurre nel processo due tipologie di RAP –a caldo ed a freddo– fino ad una presenza del 50%.
Il nuovo impianto offre così la possibilità di produrre asfalti per le opere viarie di Roma e Provincia, abbattendo gli impatti ambientali del ciclo produttivo e introducendo l’utilizzo di “fresato” proveniente dalla rimozione del vecchio manto stradale. Si tratta del primo impianto conforme ai criteri ambientali minimi (CAM) ed al certificato UNI PDR 88:2020.
L’applicazione dei criteri minimi ambientali è un obbligo espressamente previsto dal nuovo Codice dei contratti di cui al Decreto Legislativo 36/2023. Sostanzialmente, i CAM sono orientati alla promozione della circolarità ed allo sviluppo dell’economia circolare a livello locale, approcciando, ove tecnicamente possibile, anche gli impatti derivanti dalla logistica, in modo tale da ridurre la dimensione dell’ambito territoriale nel quale recuperare e valorizzare la materia.
L’obbligo di rispetto dei CAM ha l’obiettivo di garantire che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari” e nell’aumento del numero di occupati nei diversi settori delle filiere più sostenibili.
Comments
You may also like
-
Gruppo Seipa: 5 grandi categorie di prodotti inerti
-
ENER2CROWD E ATLAS SGR INSIEME INVESTONO NELLE IMPRESE SOSTENIBILI
-
La produzione dei cuscini e l’utilizzo di materiali ecosostenibili
-
Energred avvia aumento di capitale aperto a investitori industriali e professionali
-
ENER2CROWD: L’ESG è in crescita, nel 2023 questo ambito ha visto una grande concentrazione degli investimenti, attraendo il 27% del totale rispetto al 18% dell’anno precedente