Agrivoltaico, il futuro del fotovoltaico

Ecco la fotografia “EnergRed” dell’agrivoltaico, una scelta win-win che, oltre alla produzione di energia pulita, aumenta anche la produttività del terreno: fino a + 32% per insalate e filari di vite e +11% per soia, indivia, cavolo, pomodori e grano, secondo i più recenti studi sul campo realizzati da prestigiose università italiane.

«Ormai dal 2021 l’agrivoltaico è una realtà in crescita» mette in evidenza l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e CEO di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, un marchio —quello di EnergRed— destinato a diventare iconico come quello del Cavallino Rampante o come quello della Coca-Cola, di cui l’ingegnere è stato direttore con responsabilità per 6 Paesi per oltre 5 anni.

La previsione per il 2026 è di 1,04 gigawatt di impianti, con una produzione di 1.300 gigawattora annui. Ma quale è l’attuale “stato dell’arte”? Secondo le proiezioni di EnergRedE.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, ecco la situazione di ciascuna regione per numero e potenza degli impianti.

Basandosi sui dati del Rapporto Tecnico 2023-08 dell’ENEA, curato dall’agrotecnica Ilaria Tiozzo e dal professore ordinario di Scienze Merceologiche Maurizio Boccacci Mariani, entrambi dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», insieme al ricercatore Marco Rao del Centro ENEA di Frascati, la E.S.Co. romana, tenendo anche conto dei nuovi incentivi previsti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per promuovere in ambito PNRR la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi per almeno 1,04 GW entro il 30 giugno 2026, stima che —rispetto al 31 dicembre 2021— al 2024 avremo raggiunto un incremento medio nazionale del 17,98% di potenza installata, con un aumento del 16,93% del numero di impianti.

Nelle previsioni di EnergRed, gli impianti fotovoltaici attribuibili al settore agricolo arriveranno a sommare nel 2024 una potenza complessiva di 0,3 gigawatt, quasi un terzo dell’obiettivo agrivoltaico al 2026.

La maggior parte degli impianti continueranno a trovarsi principalmente nelle regioni settentrionali, in particolare in Emilia-Romagna (6.360 unità, +22% rispetto al 2021) che si posiziona in testa alla classifica seguita da Veneto (5.404, +21,5%), Piemonte (5.305, +20%), Lombardia (5.275, +19,5%), Toscana (3.536, +17%), Trentino-Alto Adige (3.414, +21%), Sicilia (2.885, +21,5%) e Puglia (2.382, +18%). In coda alla classifica invece ci sono la Valle d’Aosta (228, +13%), il Molise (327, +16,5%) e la Liguria (432, +19%).

Ma per potenza installata è la Lombardia ad essere prima con 433 megawatt (+22,5%), collocandosi sul podio insieme ad Emilia-Romagna (382 MW, +19%) e Veneto (361 MW, +18,5%). Seguono poi Piemonte (290 MW, +18%), Sardegna (197 MW, +23%), Sicilia (179 MW, +24,5%), Marche (177 MW, +17%) e Toscana (149 MW, +19%). In coda alla classifica anche in questo caso ci sono la Valle d’Aosta (4 MW, +18%), il Molise (14 MW, +16%) e la Liguria (20 MW, +17,5%).

Se si considera infine il numero degli impianti per un megawatt di potenza installata, si può osservare un elevato grado di eterogeneità nella dimensione di impianto ed è la Sardegna a presentare il dato più favorevole con 8,1 impianti per ogni megawatt di potenza installata, seguono sul podio le Marche (10,7) e la Basilicata (11,5).

Nelle ultime posizioni invece si trovano il Trentino-Alto Adige con 28,4 impianti per megawatt, la Campania (28,6) e la Valle D’Aosta (57), evidenziando come in queste ultime regioni continueranno ad essere maggiormente diffusi gli impianti fotovoltaici di piccole dimensioni.

«L’accelerazione —grazie ai nuovi incentivi— sarà poi maggiore negli anni a venire, a totale beneficio dell’ambiente e del nostro sistema agricolo» concludono gli analisti di EnergRed. E certo è che —secondo studi elaborati con l’Università di Piacenza— le insalate ed i filari di vite crescono di quasi un terzo in più, così come soia, indivia, cavolo, pomodori e grano registrano un aumento di produttività di oltre un decimo. E perfino le colture di mais crescono del 4,3% in più rispetto al campo aperto.

Insomma quella tra fotovoltaico ed agricoltura è una potenziale sinergia che si traduce in benessere per le piante e in una produzione di energia pulita che supera ogni più rosea previsione. «E, grazie all’autoconsumo, anche con l’agrivoltaico qualunque piccola e media impresa italiana —target di riferimento di EnergRed può ottenere un beneficio diretto di 3.800 euro per ogni kWp di potenza installata, oltre ad altri 400 euro per kWp derivanti dal “valore dell’asset”, considerando il suo intero ciclo di vita» commentano gli analisti della E.S.Co. romana attiva su tutto il territorio nazionale.

La società fondata da Moreno Scarchini si rivolge infatti precipuamente alle PMI ed è stata la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici nella modalità “Care&Share” che non prevede alcuna esposizione finanziaria (costo zero) da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto, senza alcun vincolo di prelievo dell’energia, ad un prezzo per l’autoconsumo bloccato per 12 anni ed —in più— con la cessione gratuita dell’impianto alla fine del rapporto contrattuale.

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