Il legno è uno dei materiali più antichi utilizzati dall’umanità. Costruiamo con il legno da oltre 10.000 anni, eppure oggi parliamo sempre più spesso del legno come se fosse un materiale architettonico di nuova scoperta, un’innovazione straordinaria in grado di risolvere i problemi dell’epoca e le sfide sociali e ambientali che dobbiamo affrontare. La verità è che non c’è nulla di nuovo nel legno: ciò che è nuovo è il modo in cui pensiamo a ciò che possiamo fare con esso.
Di recente un designer emergente tedesco, Pascal Hein, ha parlato del legno come di un “materiale high-tech”, una descrizione che non si sente spesso. È possibile che i materiali della natura siano ancora all’avanguardia?
Se dovessimo immaginare il materiale high-tech perfetto per la nostra epoca, probabilmente penseremmo a un materiale che si auto-rinnova, assicurando una scorta infinita di materia prima; utilizzabile nella sua forma naturale con una lavorazione minima, per limitare l’impatto ambientale; che sia possibile modellare, piegare, plasmare e colorare per modificarne la forma e l’aspetto; che possa essere rigenerato e trasformato in una moltitudine di prodotti; che abbia un elevato rapporto resistenza/peso, in modo da poter essere impiegato in tutto l’ambiente edificato; che si presti alla prefabbricazione fuori sede; che possa essere utilizzato per costruire edifici più efficienti dal punto di vista energetico, più veloci e più silenziosi, con un impatto di carbonio inferiore rispetto a molti altri metodi di costruzione. E ancora, vorremmo fosse capace di sostituire efficacemente altri materiali ad alto impatto come il cemento e l’acciaio per ridurre il 40% delle emissioni globali di carbonio dovute all’ambiente costruito. Vorremmo anche che avesse un effetto positivo sulla nostra salute mentale, sul benessere e sulle prestazioni sul posto di lavoro; che conferisse tattilità e fascino estetico ai nostri prodotti ed edifici; e che magari, potesse anche catturare e immagazzinare naturalmente carbonio.
A bene pensare il materiale high-tech perfetto per soddisfare le esigenze del nostro tempo ce l’abbiamo già: il legno. Una soluzione concreta per molte delle sfide che dobbiamo affrontare, una soluzione le cui prestazioni possono già essere dimostrate e che continua a garantire nuove opportunità grazie alla continua innovazione tecnica.
Il legno è il materiale high-tech per eccellenza. Tuttavia, saranno gli architetti, gli ingegneri e i progettisti a guidare la diffusione di questa consapevolezza nell’industria delle costruzioni e nella coscienza comune. Affinché ciò avvenga, è necessario un sistema più forte di trasferimento delle conoscenze e una solida strategia di formazione, sostenuta da una maggiore collaborazione tra i decisori creativi e l‘industria del legno.
In questo contesto, si inserisce la nuova “Guida ai legni di latifoglia americani sostenibili“, realizzata da AHEC – American Hardwood Export Council, la principale associazione che rappresenta i produttori di legno di latifoglia americano, per informare, educare e ispirare l’ampio ecosistema di operatori di settore, architetti e designer e utenti finali di modo che possano fare scelte sui materiali più consapevoli e informate, assicurando un futuro più sostenibile alle foreste e all’intera catena di approvvigionamento.
La Guida, che riflette la crescente preoccupazione del mercato internazionale per l’ambiente e la crisi climatica e si concentra sulla sostenibilità, contiene dati tecnici e prestazionali delle varie specie di legno di latifoglia americano a cui si accompagnano le descrizioni, anche per imaagini, dei progetti più belli realizzati. Oltre a ciò, sono presenti il legality risk assesment commissionato da AHEC, la documentazione riguardante il profilo ambientale dei legni di latifoglia americani (American Hardwood Environmental Profile – AHEP) e una mappa interattiva che mostra distribuzione e crescita delle foreste con dettaglio anche della raccolta di legname. L’obiettivo è illustrare la portata dimensionale di queste risorse e quali le specie più abbondanti rispetto ad altre, in modo da aiutare gli utenti a operare scelte ambientali più intelligenti.
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